Le organizzazioni criminali utilizzano una vasta gamma di tecniche per approvvigionarsi di beni, materiali e risorse telematiche, spesso facendo leva sulle vulnerabilità degli utenti domestici e delle infrastrutture aziendali.
Questo approvvigionamento fa parte di una catena di mantenimento che può avere ramificazioni nei crimini informatici, nelle attività illecite e persino nella cyber warfare.
Attraverso l’uso di software dannoso, gli autori delle minacce possono accedere a dati sensibili e controllare dispositivi che, successivamente, possono essere utilizzati come parte di operazioni più ampie.
Gli utenti domestici, spesso meno informati o dotati di risorse per la sicurezza rispetto alle aziende, sono bersagli appetibili per i cybercriminali.
Questi criminali cercano dati finanziari, come carte di credito e portafogli di criptovalute, e informazioni personali, che possono essere sfruttati o venduti a terzi.
Software come Vidar, StealC e Lumma Stealer vengono distribuiti tramite YouTube con la promessa di software piratato o crack di videogiochi.
I collegamenti nelle descrizioni di questi video portano al download di malware, compromettendo i dispositivi degli utenti .
E’ quanto recentemente scoperto dai ricercatori di Proofpoint ed avallato da Cybereason.
L’ingegnoso schema di attacco prevede il recupero di credenziali , sovente già disponibili nel dark web, di account in disuso con un buon seguito e allocati in differenti aree geografiche.
Vengono a questo punto selezionati tematiche in voga tra giocatori di giovane età, e poi prodotti video che promettono codici, cheat e trucchi per i suddetti videogiochi, quindi creati utenti che commentano positivamente, in modo da avallare come il corretto funzionamento dei trucchi.
I video, mostrano addirittura tutorial sulle procedure da eseguire per far funzionare i codici bonus, in realtà volte a disattivare antivirus e misure di sicurezza del Device attaccato.
Questa strategia di distribuzione è particolarmente insidiosa perché spesso prende di mira utenti giovani, compresi bambini, che hanno meno capacità di riconoscere contenuti dannosi o rischi online.
I criminali, sfruttando l’accesso ai dispositivi, possono acquisire informazioni che li aiutano a risalire lungo la catena di distribuzione, ampliando l’impatto dei loro attacchi, o asservirne gli strumenti per schierarli all’interno della propria linea di Bot per DDOS.
Ulteriormente, Un dispositivo compromesso, se appartenente ad un genitore può diventare un trampolino di lancio per accedere a reti aziendali o altri dispositivi, aumentando così i danni e i proventi derivanti dalle attività illecite.
In questo contesto, è importante riconoscere i segni di un account sospetto o compromesso. Questi segni possono includere intervalli di tempo significativi tra i video pubblicati, contenuti che differiscono notevolmente dai video precedenti, differenze nelle lingue e descrizioni dei video contenenti collegamenti potenzialmente dannosi. Questi indicatori sono utili per rilevare attività sospette e adottare misure per limitare i rischi.
Oltre al rischio di crimini informatici, non dimentichiamo che le organizzazioni possono far parte di un più ampio contesto gerarchico.
L’approvvigionamento di beni, risorse e arsenali telematici è una componente centrale di qualsiasi conflitto, che può influenzare l’esito delle operazioni.
I cybercriminali possono agire sia per fini personali, come il profitto finanziario, che per scopi più ampi, come la destabilizzazione di organizzazioni o persino di nazioni, o la partecipazione ad eventi di haktivism e cyber-warfare.
Il passaggio attraverso dispositivi compromessi di utenti domestici può contribuire a sostenere tali attività, conferendo un ruolo più ampio ai danni derivanti da queste minacce informatiche.
Controllate i vostri apparecchi, e magari anche di più i vostri utenti famigliari.
Qui ricerca Proofpoint:
Qui le tecniche identificate da Cybereason:
https://www.cybereason.com/blog/from-cracked-to-hacked-malware-spread-via-youtube-videos
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